giovedì 2 agosto 2007

L'AVVENTURA SUL LAGO

Lidy si trovò sul molo. “Cosa sto facendo sul molo?” si chiese Lidy.
Poi si stropicciò l’occhio destro e si ritrovò sul suo meraviglioso letto rosa.
Davanti a lei c’era la sorellina più piccola, Emilia, in un letto, anche il suo letto rosa, ma molto più piccolo e con la ringhiera.
In mezzo ai due letti c’era un comodino con sopra una lampada e due armadi grigi, uno più piccolo per Emilia ed uno più grande per Lidy.
Vicino ai due armadi la scrivania di Lidy.
Lidy era la seconda delle quattro sorelle Pizich.
La prima era Linda; quindi Lidy, Greta ed Emilia.
Lidy stava in stanza con Emilia, perché Linda non la sopportava; poi Linda e Greta stavano in sue stanze divise.
La stanza di Greta aveva un bel letto verde, una finestra triangolare, una scrivania blu e un bel comodino bianco vicino al letto con una lampadina gialla.
Linda aveva un letto bianco, una grande scrivania marrone, una finestra a cerchio.
Lidy quindi si svegliò e quando vide che Emilia stava giocando silenziosamente tra le due palme del lettino, le prese un colpo.
“Oh no! Emilia si è svegliata” disse con il groppo alla gola. “Meglio fare silenzio, altrimenti…”
Come non detto…
La porta della camera si spalancò: “ALLLOORAAAA GENTEEEEE SVEEEGLIAAAAAA!!!!!”
A Lidy sbattè il cuore a più di novemila all’ora; poi andò verso l’orecchio di Greta: “Emilia è sveglia; se si accorge che anche noi siamo sveglie, siamo fritte!”
Anche a Greta venne la stessa sensazione di Lidy.
Infatti, la bimba se ne accorse… “Siamo lesse” disse Greta “se n’è accorta, tra un po’ comincerà a urlare ‘HO FAMEEEE’”.
“Tutta colpa tua, Greta”
La bimba incominciò a gridare: “HO FAMEEEEEEEEEEEE!!!!!”
Per fortuna arrivò la mamma; la prese in braccio. “Voi andate a svegliare Linda, vi aspetto in cucina” disse la mamma.
“E’ impossibile” dissero appena arrivate davanti alla stanza di Linda. “Hai visto Lidy, con tutto questo chiasso Linda non si è ancora svegliata. Lidy disse: “Vuoi vedere che sotto il pigiama si è messa già il costume per il giorno successivo?”
“LIIINDAAAA!!!” urlò Greta.
Lidy era andata a prendere una certa cosina dentro la stanza di Greta.
Ognuna aveva uno scatolone blu vicino al proprio armadio. Linda possedeva lì tanti telefonini di peluche, Lidy, Greta ed Emilia avevano dentro lo scatolone dei giochi.
Lidy corse in camera di Linda e riempiendo di aria le guance soffiò con tutta la forza che aveva la trombetta premendo due o tre tasti a caso.
Niente da fare! La dormigliona non si svegliava.
Linda aveva dodici anni; Lidy nove, Greta sette e Emilia tre. Linda saltò fuori dal letto levandosi il pigiama.
Aveva ragione Lidy… Linda aveva già la minigonna rosa shocking e sopra il costume.
Andarono in cucina, bevvero il latte, mangiarono i biscotti.
La mamma disse: “Tutte d’accordo sul fatto che oggi andremo in canoa? Però vorrei che imparaste a andarci da sole”.
Senza pensarci due volte tutte dissero: “Sìììì”
Così andarono al lago e presero la canoa.
Il lago sembrava persino pulito, ricordando che era il famoso lago di Firada, il lago più pulito del mondo; ci si poteva pure fare il bagno. Non è tanto profondo.
Ogni cartaccia che buttano quegli stupidi dei ragazzetti non inquina per niente, si disintegra e fa diventare l’acqua più pulita.
Dopo un po’ di minuti, le quattro sorelle andarono al largo.
“Ci siamo perse” esclamò Emilia.
“Infatti ci sta una strada col ponte, lassù” disse in dramma Greta.
“Uuuuuu-uuu-ulp” disse tremando Lidy.
Poi cercò di sapere da Linda che ore fossero. Entro le dieci e mezza, infatti, dovevano tornare a riva.
Linda annunciò che era mezzogiorno meno un quarto.
“Ci siamo perse” disse in disperazione Emilia.
“Non esagerare” disse Greta.
Infatti Emilia stava saltando dalla paura.
“Secondo me fa bene a esagerare” disse Lidy.
“Pronto Martine… sì… come stai? Tutto a posto? Hai visto c’è il concerto di Rino Lucani? Speriamo che mamma mi ci manda… Tu vai con tuo padre? E Betty?.. hai visto che brutto vestito aveva? Sembrava uno spaventapasseri! Va bene… non sto a fare niente di speciale, io… Ok ci sentiamo dopo”. Linda riattaccò.
Le tre sorelle la guardarono con la bocca aperta.
“Tuuuuuu, hai un cellulare?” urlarono tutte insieme.
Linda disse: ”Sì, perché?”
Lidy la sgridò: “Come perchéééééé?” Emilia disse: “Potresti chiamare mamma e dirle che ci siamo perse”.
“Piccolo genietto” disse Greta, “come se non lo sapesse”.
Poi Lidy andò vicino a Linda per vedere con chi stava parlando.
‘Conclusa telefonata 321 654987 (Martine)’
“Come ‘conclusa telefonata’? Al posto di parlare con questa Màrtine, perché non chiami mamma?” chiese Lidy.
E Greta la sgridò: “Al posto di scrivere Mew Mew sul telefonino, potevi scrivere ‘Help’”?
“Perché” chiese ancora Linda, “mica ci siamo perse…”
“Lidy…” chiese Linda.
Lidy stava con Greta e Emilia in cerchio per non far sentire niente a Linda.
E Linda disse: “Io conosco quella Martine; un giorno si sono incontrate a scuola e da quel giorno parlano sempre della professoressa di tedesco Inga”.
Poi videro un’isola in mezzo al lago.
“Qua non si prende la linea” disse Linda cercando di chiamare la madre.
Poi sbarcarono sull’isola.
Lì due gatti di pietra giganti di profilo come gli egiziani le invitavano ad entrare dentro una grossa caverna, dove c’erano disegnati degli strani marziani.
Le bambine scesero scesero le scale le scale le scale le scale. Ma quando finivano quelle scale?
Arrivarono a una specie di molo.
C’era un sommergibile.
Lidy pensò: “Che strano, un molo…”
Le bambine salirono sul sommergibile. Quando furono salite tutte, senza premere nessun tasto, il sommergibile partì da solo.
In qualche secondo si trovarono sulla riva, dove la mamma le stava aspettando.
Linda a quel punto prende il cellulare e chiama la mamma.
“Mamma sai che c’eravamo perse?” dice Linda al cellulare.
La mamma rispose e rise.
Il sommergibile sparì, dopo aver salutato con le antennine che aveva.
Lì capirono che c’era una via di passaggio; e infatti qualche giorno dopo al telegiornale avvertirono la gente del fatto.
Le quattro sorelle Pizich si persero altre volte per fare sempre nuove scoperte!
THE END

“Stupido The end!” disse Lidy. “Non voglio che finisca così la favola!”
Linda diede un calcio alla T di The end e riuscì a cacciarlo dalla pagina.
Greta abbassò la E di end saltandoci sopra a piè pari.
E Emilia cancellò la H, la E di The, la N e la D con la testa col bianchetto al posto dello shampoo, mentre Lidy scriveva
LA FINE