sabato 7 luglio 2007

I 2 DETECTIVE

‘Ultima chiamata!!! Ultima chiamata!!!’
Tigra & Gè-Gè corrono di fretta verso il tram-baffo, insieme a Mister Giancervello, e riescono a salire per miracolo
Mister Giancervello è un cervello con le braccia attaccate al cervello.
Il resto è di plastica e se Mister Giancervello vuole camminare, deve muovere le sue manovelle attaccate ai fianchi (di plastica).
Mister Giancervello è nato a Gatto-Croccantino, la capitale della Graffiolandia.
Tigra, Gè-Gè e il Mister Giancervello sono diretti proprio a Gatto-Croccantino.
Ups! Mi stavo dimenticando di dirvi chi sono Tigra e Gè-gè, i due detective del titolo.
Tigra è una gatta dormigliona, dal corpo grigio, con le striature nere. Ha tre anni, che ha compiuto il 3 aprile; il suo onomastico, Santa Tigra, è il 4 aprile. Ha gli occhi gialli e verde olivastro, il nasino marroncino, il mento bianco, le orecchie nere ed è di razza.
Gè-Gè è il contrario: è un salterellone, fa capriole per tutto il giardino, fa gli agguati a Tigra e con un triplo salto mortale la scavalca.
Miagola sempre, mentre Tigra sta sempre silenziosa; pur avendo solo otto mesi è più grande di Tigra di statura.
E’ nato il 6 settembre 2006 e il suo onomastico è il 3 luglio.
Il suo corpo è arancione e rossiccio e la punta della sua coda è bianca con le strisce rossicce. Ha la faccia da tenerone; ha gli occhi verde chiaro, il ventre bianco come un leone.
Sono i più famosi detective di Gattolandia, la seconda città più importante di Graffiolandia.
Sono diventati famosi quando hanno risolto il famoso caso del pesce puzzolente, insieme a Mister Giancervello.
Mister Giancervello, con i due gatti, questa volta devono andare a scoprire chi è il mostro che vuole distruggere la famosa fabbrica di croccantini Lekkabaff, i croccantini sopraffini, i croccantini più buoni di tutta Graffiolandia, ma che dico … di tutto il mondo dei gatti.
Roba da leccarsi i baffi per ore, credete a me.
Con loro c’è anche la cugina di Tigra, Ricci: è una gattina uguale a Gè-gè, solamente che sotto le orecchie ha dei ricci arancioni.
“Fabbrica Lekkabaff. Fermata della Fabbrica Lekkabaff. Sbrigarsi a scendere, grazie. E attenti alle code, che vi rimangono dentro le porte”.
Tigra, Ricci, Gè-Gè e Mister Giancervello entrano nella fabbrica, dove li aspetta la proprietaria, la signorina Felix.
“Vi stavo aspettando” dice la signorina Felix, tendendo la zampa.
“Questa è la mia squadra” dice Mister Giancervello.
“Venite da questa parte” dice la signorina Felix.
Entrano proprio nella fabbrica dove mille gatti stanno producendo i famosi croccantini Lekkabaff.
La signorina Felix dice indicando cinque gatti: “Vi diranno loro quello che pensano della fabbrica” e facendo la gatta moderna se ne torna nel suo ufficio.
Ricci dice: “Io mi chiamo…” non riesce a finire la frase perché uno dei cinque gatti dice: “Eh sì non ce ne importa niente”.
Ci sono tre gatte dal pelo lungo e bianco e dagli occhi tra il verdino e il celestino (erano gemelle). La prima gatta bianca si chiamava Lala, la seconda Lola e la terza Lila. Gli altri due gatti erano anch’essi gemelli, dal pelo corto e nero e dagli occhi olivastri. Il primo si chiamava Uf e l’altro Fa!
Lala voleva far chiudere la fabbrica perché la signorina Felix non le stava simpatica.
Lola voleva far chiudere la fabbrica perché puzzava di pesce marcio.
Lila voleva far chiudere la fabbrica perché un giorno aveva fatto indigestione dei croccantini Lekkabaff e aveva vomitato pure gli artigli.
Uf voleva far chiudere la fabbrica perché lo faceva starnutire.
Fa voleva far chiudere la fabbrica perché la voleva chiudere Uf, che lui chiamava Sapientone.
I tre gatti e il loro capo, il cervello, restarono a bocca a forma di delta; ‘quei motivi sono stranissimi’ sussurra Ricci a Gè-gè, che le risponde: ‘il motivo più strano è quello di Fa…’.
Tigra, quando non capisce qualcosa, si mette subito a dormire; infatti adesso lo sta facendo!
Mister Giancervello sbuffa: “Te pareva che Tigra si metteva a dormire. E’ il suo hobby preferito, tanto più che lo fa tutto il giorno!”
Per fortuna Gè-gè urla a Tigra: “Sveeeeeeeglia!!!” e Tigra si sveglia.
Insomma… si sveglia…ha un occhio chiuso e uno semichiuso.
I quattro vanno in albergo e dopo una cena con il brindisi a Giancervello, si buttano nei sogni più belli: Tigra sogna di dormire; Gè-gè sogna di giocare insieme a Ricci; Ricci sogna di fare un dispetto a tutti; Giancervello sogna che scoprono il mistero e poi sogna di risolvere dei problemi complicatissimi di matematica.
L’indomani Tigra si sveglia e al posto di andare al bagno a lavarsi la faccia, va nella stanza accanto, dove vede a malapena Fa prendere qualcosa di nero, forse inchiostro e un telecomando.
Ma Tigra si accorge subito di stare nella stanza sbagliata e torna nella propria.
Quando racconta tutto alla squadra, Mister Giancervello prende appunti domandando a Tigra: “Cosa aveva in mano precisamente Fa?”
Tigra si gratta un po’ la coda e dopo riflette due o tre minuti, mentre Gè-gè e Ricci sbuffano per il ritardo nella risposta.
Ma Tigra dice: “un telecomando e una bottiglietta d’inchiostro”.
Ricci le chiede sbuffando: “Upff, non potevi restare lì a prendere altri appunti?”
In quel momento, proprio in quel momento, proprio in quel precisissimo momento, ecco che arrivò il mostro che stava distruggendo la fabbrica dei croccantini Lekkabaff.
I quattro uscirono fuori.
Il nostro mostro era un mostro fatto di inchiostro, che girava dentro a un chiostro.
Scusate mi sono fatta prendere la mano dalle rime…
Il mostro stava versando inchiostro sui croccantini.
Erano tutti presenti i gatti che volevano far chiudere la fabbrica; ebbene, anche Fa, con un telecomando in mano.
Mister Giancervello capì che era opera di Fa, che con un telecomando comandava il mostro e stava per andare a dirlo alla Gatta-Poliziotta, quando Ricci lo fermò dicendo: “Non sappiamo perché l’ha fatto”.
Così Giancervello chiamò a raccolta tutta la squadra e insieme riuscirono a capire il perché.
L’inchiostro avrebbe circondato tutta la città e lui avrebbe potuto costruire una città ancora più bella e più grande e avrebbe potuto guadagnare un mucchio di soldi.
La gatta-poliziotta andò nella camera di Fa e trovò un foglio che dimostrava che Fa si era comprato tutta la terra attorno alla città: se la fabbrica fosse stata distrutta e la città piena di inchiostro, tutti sarebbero scappati nella nuova città.
Voi sapete che nel mondo dei gatti non rinchiudono in galera i gatti cattivi?
No! Ci sono due stanze, la H e la S. Il cattivo sceglierà di certo quella sbagliata e andrà a finire male: se non va a finire male non è lui il colpevole!
Infatti la squadra di Giancervello sceglie la H, mentre Fa sceglie la S e finisce legato a una poltrona, costretto a mangiare cibi schifosi, tipo il timballo, i cannelloni e le fettuccine. Eh sì lo so che agli umani questi cibi piacciono, ma ai gatti fanno proprio schifo!
Invece la squadra di Giancervello si trova sopra una nuvola rosa, intorno a una tavola rotonda a gustarsi ciotole stracolme di croccantini Lekkabaff!

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