sabato 7 luglio 2007

IL FANTASMA DEL PARTENONE

Ida stava guardando la televisione: ci stavano due bambini, di cui uno chiese: “Cosa? E perché dovrei credere ai fantasmi?”.
La sorellina più piccola di Ida, Lia, si stava per sedere sul divano insieme a sua sorella; la mamma, Eva, da dietro il divano, chiese: “Idaaa?”.
Visto che Ida non rispondeva, la mamma le andò vicino e esclamò: “Dai Ida, lo sai che domani è il tuo compleanno e che andremo con la tua amica Ada a visitare il Partenone; quindi non vedere la tv se no domani non potremo partire presto perché tu dormirai”.
Ida rispose: “Va bene, mamma”.
A quel punto Lia arrossì e si sentì una puzza.
Ida, la mamma e Lia andarono in cucina; Ida bevve il solito latte con mezzo cucchiaino di zucchero e pensò a occhi chiusi: ‘Chissà se sarà divertente visitare il Partenone…’.
In quel momento la mamma gridò: “Liaaaa!!! Certo, dovevi proprio farti la cacca sotto???”
Lia diventò fucsia.
Il giorno dopo era il compleanno di Ida.
Ada le regalò il dvd di High School Musical 25.
“Ti piace il mio regalo?” chiede Ada.
“Sìììììììì!!!!!” esclamò Ida.
Era da tanto che desiderava quel regalo…
Poi lei e Ada andarono davanti al Partenone.
C’era un cartello con scritto:
VIETATO ENTRARE NEL PARTENONE
PER PROBLEMI TECNICI

Arrivò una guida con un fischietto al collo e la collanina di tessuto con scritto “fischietto”.
La guida disse: “Soltanto i festeggiati vengono con me. Gli altri tornano in albergo!”
Ida salutò la mamma Eva, l’amichetta Ada, la sorellina Lia che stava dormendo in braccio a papà Ugo e, ovviamente, anche papà Ugo.
Però Ida, era triste perché non poteva entrare dentro il Partenone.
Vide un paio di volte il Partenone; fece un passo per seguire la guida, ma poi vide qualcosa vicino al Partenone.
Era…
Era…
Era un fantasma!!
Il fantasma si avvicinò e le chiese: “Ehi tu, bambina, ci tieni tanto ad entrare dentro al Partenone?”
“C-c-certo che ci-ci tengo a… a… a… ad entrare l-l-l-l-lììì” disse tremando Ida. E soggiunse: “E tu c-c-chi sarest-saresti?”
Il fantasma si avvicinò a lei e si indicò: “Io sono un fantasma: che non mi vedi? Tu non urlare però. Se non griderai ti porterò dentro la mia casa, il Partenone!”
I due passarono attraverso le colonne: lì dentro c’erano un water, un bidet, un sapone per lavarsi, un buco da dove uscivano delle palline di meringa che andavano poi sul tavolo, un tavolo, un letto matrimoniale con scritto “Pibol”.
Il fantasma svolazzava su e giù chiacchierando: “Tutto questo è stato costruito con il cartasma, la cosa più dura del mondo, tranne il letto di stoffa e qualche pallina di meringa”.
Ida guardò le palline di meringa come se fossero un verme attorcigliato da cui nasce un ragno.
Il fantasma prese una pallina di meringa e disse indicando il buco per terra: “Queste meringhe sono deliziose e si formano da quel buco”.
Ida guardò il buco per terra come se fosse un ragno attorcigliato da cui nasce un verme.
Poi il fantasma indicò il letto: “Questa scritta qua sopra, Pibol, era il miglior fantasma della galassia”.
Ida guardò il letto come se fosse un ragno e un verme attorcigliati tra loro da cui nasce un vermagno o un ragnerme, cose così, insomma.
Ida si slacciò le scarpe e si sdraiò sul letto e chiese al fantasma: “Come ti chiami?”
Il fantasma da un bel sorrisone diventò triste e rispose: “Ivo”
“Come mio fratello di un anno che è affogato in un fiume…”
“Sai” spiegò il fantasma “Ivo si è salvato, ma poi una strega MI ha trasformato in un fantasma”.
Ida scese dal letto e chiese seriamente: “Con questo vorresti dire che tu sei mio fratello Ivo?”
Ivo emise un filo di voce e rispose semplicemente: “Sì!!!”
“C’è un modo per farti tornare umano?” chiese nuovamente Ida.
Ivo rispose nuovamente: “Sì. Tu dovresti stare con me tutto il giorno, ma tu… tu … non vuoi… vero?”
“Chi l’ha mai detto” ribattè la bimba. “Sono passati solo tre mesi da quando sei caduto nel fiume e quindi potrò aiutarti… Sono ancora in tempo per farti avere un anno”.
Ivo rispose grattandosi la testa: “Grazie I…Iv, nooo, I…”
La bambina rispose semplicemente “Ida”.
Ida aveva fame e chiese al fantasma: “Ci sono solo queste palline di meringa da mangiare?”
Il fantasma rispose con una meringa in bocca: “grfff, sì”
Ida sorrise: “Allora balliamo”
Ivo rispose: “Ok”
Dopo aver ballato Ida chiese: “Ora possiamo uscire a mangiare qualcosa di diverso dalle meringhe?”
Ivo rispose: “Ok, però ti accompagno io, se no ti perdi!”
Arrivarono ad un macellaio.
“Vorrei un petto di pollo” disse Ida.
Il fantasma si nascose dietro un angolo.
Ivo la chiamò: “Se parli in italiano, non ti capisce. Devi dirle: Giulan ru fril gi tilli!”
“Giulan ru fril gi tilli!” ripeté Ida alla signora.
La signora sbattè sul banchetto un pollo.
“Come si dice ‘quanto le devo’?” disse Ida tornando nell’angolo dove c’era Ivo.
“Frul fa ging” disse Ivo.
“ Frul fa ging?” chiese Ida alla signora.
“Trille!” rispose la signora sorridendo.
Ida riandò all’angolo e col fiatone chiese a Ivo: “Che significa Trille?”
“Cinque” rispose semplicemente Ivo.
Ida pagò con due monete da due Euro e una moneta da un Euro.

Subito dopo nel Partenone…si sentì: “Brggghh!!!”
“Ci siamo spazzolati tutto il pollo!” rise Ida.
“Ma non ci sono lavandini con spazzolini e dentifrici qua?” chiese Ida.
“Certo, guarda qua!” Ivo premette un pulsante rosso sul bidet e … spoll …, ecco un lavandino con due dentifrici e due spazzolini!
Dopo essersi lavati i denti andarono a letto.
“Domani ritornerai umano?” chiese prima di addormentarsi Ida.
“Soltanto se starai con me altre tre ore!” rispose Ivo.
In quel momento Ida si ritrovò a chiacchierare con suo fratello Ivo, umano.
Stavano passeggiando in un prato, stavano ridendo, ma Ivo si sporse troppo da una ringhiera e cadde in un fiume.
Ida gridò: “Nooooooooooooooooooooooo!! Ivoooooooooooooooooooooooooooo!!!”.
“No, Ivo!” gridò Ida nel letto.
Ivo fantasma le disse: “Ehi Ida calma, che è successo, stavi urlando?”
“Ah ma allora era un sogno” disse Ida stropicciandosi l’occhio destro.
“Certo che era un sogno, o perlomeno un incubo!” disse Ivo.
“Ehi sei quasi umano” disse Ida scesa dal letto.
In effetti a Ivo erano cresciute le gambe e dei capelli marronbiondi.
Usciti fuori dal Partenone, Ivo e Ida si trovarono davanti una mucca, che, mentre faceva il latte, alzava la zampa anteriore sinistra e la zampa posteriore sempre sinistra.
“Vedi quella mucca?” chiese Ivo. “Lei sta incominciando a fare il latte per noi; l’ho avvertita di farlo per noi quando tu dormivi”.
Dentro il Partenone, bevendo il latte che la mucca aveva fatto, Ivo diventava sempre più rosa e le braccia attaccate, per ora, direttamente al collo.
“Io metto la meringa nel latte come se fosse un biscotto!” disse Ida immergendo la meringa come un sommergibile.
Dopo essersi lavati i denti, aver digerito e aver comprato un costume, i due si avvicinarono ad una piscina che stava vicino al Partenone e alla mucca.
Ida si tuffò “Guarda che so fare sott’acqua!”
“Ok” disse il fantasma.
Ida fece la verticale, poi la ruota, poi la capriola in avanti e poi quella all’indietro.
“E adesso guarda cosa faccio io!” esclamò il fantasma.
“No!” lo fermò Ida, “sei diventato un bimbo!”
I due, dopo aver comprato una scamiciata ad Ivo, corsero verso l’albergo.
La mamma, con un sospiro di sollievo, corse incontro a Ida.
“Ah per fortuna… quindi non eri scomparsa!!”
“No, mamma e guarda chi c’è!”
Ivo salutò la mamma con la mano.
Poi corse in braccio alla madre emozionatissima.
La mamma esclamò: “Ivoooooo!!!!! Ida, come hai fatto a trovarlo?”
“Idaaa!!!” esclamarono Lia ed Ada venendo incontro alla bambina.
Arrivò anche il papà che rimase pure lui senza parole.
E tutti vissero fantasmati e cartasmati!!!!

Nessun commento: