sabato 7 luglio 2007

LE MASCHERE DI NATALE

Evviva il Natale!
Infatti era proprio Natale quando iniziò questa storia, o meglio dire, la notte di Natale.
Dentro un negozio per giocattoli chiamato “DESIDEROREGALI” c’era la famiglia Natale: babbo Natale, mamma Natale, vestita uguale a babbo Natale, solo che al posto dei pantaloni aveva la gonna rossa e gli stivali con i tacchi rossi. Era vestita uguale a bimba Natale, solamente la bimba Natale non aveva i tacchi.
C’era anche bimbo Natale, vestito uguale al papà, ma con i capelli neri e senza barba.
La bimba Natale aveva invece i capelli lunghi fino alle spalle e castani.
Mamma Natale aveva invece i capelli biondi che le arrivavano fino a mezza schiena.
Non erano una famiglia vera, erano delle maschere; ma non delle maschere per il viso, ma, come a Carnevale, delle maschere per tutto il corpo.
Costavano 100 euro e tutti e quattro avevano il viso simpatico con il sorriso sulle labbra; erano seduti su una panchina rossa e marrone.
Nessuno li aveva comprati; bimba Natale disse: “Sicuramente siamo troppo brutti; ecco perché non ci hanno comprato!”.
Mamma Natale diceva: “Ma come, mi sono messa il trucco appena adesso!”
“Sembrerai una strega!” disse scherzando babbo Natale.
Bimbo Natale disse: “E’ dal 26 ottobre che ce ne stiamo qui impalati. Perché non ci muoviamo un po’?”
“Hai ragione” disse mamma Natale.
Così proprio quella notte decisero di andarsene; sfortunatamente bimbo Natale e bimba Natale si erano già addormentati e quindi mamma Natale dovette portare bimba Natale in braccio e babbo Natale dovette portare bimbo Natale in braccio.
“Sono pesanti, eh?” chiese mamma Natale.
“Eh sì, stanno crescendo!” rispose babbo Natale.
Non sapevano dove andare.
Ad un certo punto videro un garage vecchio e abbandonato. Era persino aperto.
Stanchi decisero di andare dentro il garage, disturbati da topi che rosicchiavano pezzi di formaggio e gatti che cercavano di rosicchiare i topi.
Passavano da quelle parti delle tartarughe.
Le tartarughe videro le maschere di Natale e risero di loro: “Delle belle maschere di Natale dovrebbero stare in un bel negozio, tipo DESIDEROREGALI”.
E dopo, lentamente, se ne andarono.
Babbo Natale e mamma Natale si sedettero su un tavolo che dondolava, senza vedere bene di che colore fosse.
Vicino a quel tavolo, misero i due bimbi dentro un pacco di Natale grande e aperto, che dentro era vuoto.
Non videro neanche di che colore fosse.
Stanchi, babbo Natale e mamma Natale, si addormentarono sul tavolo.
“chicchirichìììììììììììììììììììììììììììììììììì!!!!!!!!”
Passava da quelle parti un gallo che sembrava quasi un pavone- arcobaleno, per quanto era colorato.
Anche lui rise di loro. “Magari sto ancora dormendo se vedo due maschere di Natale stese su un tavolo e due, più piccole, addormentate in un pacco di Natale azzurro e aperto.”
Appena babbo Natale aprì gli occhi confuse le sue gambe con il colore del tavolo, che era rosso.
Voleva grattarsi il ginocchio e invece grattò il tavolo, rosso come il sangue.
Il tavolo fece un bruttissimo rumooooooooore.
“Èèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè? Che succede? Dove sono? E perché? Come mi chiamo? Cosa mi metto stasera, il vestito da bidella?” disse alzandosi di scatto e salterellando bimba Natale, facendo svegliare anche bimbo Natale che, ancora addormentato disse: “Ho diciotto anni. Posso votare. Posso avere la carta d’identità. Posso guidare la macchina. Posso andare all’università. Non avrò più la mia sorellina-rompi tra i piedi. Insomma sono maggiorenneeeeeeeeee!!!!”
Gli altri lo guardarono e si misero a ridere, compresa la sorellina, un po’ offesa perché non era proprio così rompi.
Babbo Natale disse: “Tutto molto bello; peccato, però che fai dieci anni la prossima settimana!”
“Scemo, stavi sognando!” lo prese in giro bimba Natale.
“Che ne dite di addobbare il garage?” disse mamma Natale.
“Mamma, che bella idea!” esclamò bimba Natale.
“Ma dove prenderemo gli addobbi?” chiese dubbioso bimbo Natale.
“Guardate questa carta da regalo” sorrise mamma Natale; “cominceremo con questa!”
“Babbo Natale!” disse bimbo Natale. “Tu non hai realizzato nessun desiderio di nessun bambino, quest’anno! Ciò significa che devi almeno realizzare i nostri, di desideri”.
Babbo Natale aveva capito male, perché disse: “Grazie, mi volete fare un regalo! Allora prendetemi dei biglietti di viaggio per andare alle Hawaii!”
Mamma Natale dà una schicchera all’orecchio di babbo Natale.
“Ma, caro, forse non hai capito cosa ti stavano chiedendo i bambini?” disse con voce comprensiva mamma Natale.
“Ah davvero… e cosa?” chiese stupito babbo Natale.
“I bambini ti stavano chiedendo se potevi realizzare qualcosa per addobbare questo garage”
“Ah, scusatemi… ora ho capito”.
Babbo Natale cantò la formula magica, ma sbagliò un’altra volta e disse: “Salagadula-magicabula-bidibi-bodibi-bu”
Ovviamente non apparve niente.
“Ma papà:
1. quella è la formula di Cenerentola;
2. non sai che cosa ti abbiamo chiesto
3. la tua formula è ‘bianco Natale’ quella cosa lì…”
“Scusatemi” disse babbo Natale, grattandosi la testa imbarazzatissimo, “ma se non mangio un po’ di torrone non riesco più a controllare le magie”.
Gli altri risero.
Babbo Natale continuò: “Allora cosa volete?”
I bimbi dissero in coro: “Vogliamo qui tutto l’occorrente che ci serve per addobbare il garage!”
“E anche qualcosina da mangiare” aggiunse sottovoce mamma Natale.
Babbo Natale si concentrò e iniziò a cantare:
Bianco Natale
Sorriso spaziale
Se siete buoni
Arrivano i doni
Con l’aiuto del re dei gobbi
Ecco qua tutti gli addobbi
E, poi sottovoce:
Bianco Natale
Bistecca di maiale
gioia e emozione
spumante e torrone
E così spuntarono dal nulla, da una nuvoletta color neve, degli addobbi blu e rossi, dei festoni con scritto “Buon Natale”.
E poi, sul tavolo, bistecche, panettone e torrone per tutti.
Mamma Natale, con la pezza bianca in mano, pulì il tavolo e babbo Natale aggiustò le gambe del tavolo, che erano storte.
Bimbo Natale si occupò di mettere negli scaffali color ambra tutte le cose che servivano per il Natale.
Bimba Natale aggiustò bene i festoni sulle pareti, ridipinte di celeste.
Alla fine uscì fuori un bellissimo negozio di Natale e naturalmente bimba Natale, furba com’era, aveva messo il torrone che serviva a babbo Natale per mangiare dentro un frigorifero. Lo dava solo ai clienti che venivano nel negozio, così babbo Natale non ingrassò.
Ebbene da quel giorno in poi il negozio era sempre pieno di clienti e nessuno si accorse che erano delle maschere.
Sul tavolo c’era scritto “Buon Natale” in rosso e sopra c’era una camicia rossa con i bottoni a forma di N, una gonna con scritto “Are you Natale?” e degli stivali rossi, come quelli che aveva mamma Natale.
Ah, scusatemi, mi ero dimenticata di dirvi: il negozio si chiamava:
“LE MASCHERE DI NATALE”

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